Una casa al mare, subito dietro la pineta a due passi dalla spiaggia. Gli arredi antichi dei bisnonni, le piastrelle colorate e rese opache dal salmastro.
Un giardino con ancora i segni sulla ghiaia della 126 azzurra, il lavatoio distrutto come in realtà non era e un panorama surreale su un canyon e su antichi monumenti di pietra.
Una nostalgia che viene da lontano, che evoca i non numerosi momenti sereni dll’ infanzia, per la maggior parte trascorsi in quella casa con la nonna o con la mamma, lontane dalle nevrosi maschili.
E contemporaneamente una voragine di rancori per chi non ha saputo creare intorno a sè una famiglia unita e serena.
Per chi ha chiuso la gioia fuori dalla porta ed ha aperto le finestre al livore e e alla rabbia.
I sogni sono così.
Giungono improvvisi e spesso non desiderati ma sempre utili.
Per ricordarti da dove vieni, per ricordarti di essere fiera di quello che sei, per ammonirti su come non devi essere.
Perché, parafrasando e contraddicendo Guccini:
Non importa saper scegliere in tempo, a volte ci si arriva per contrarietà.
Jhonny Guitar
Nov 16, 2011 @ 05:55:10
.. e la stradina stretta, il portone con il vetro opaco, lo scalino e l'ingresso un po rientrato, tra mura stondate e morbide che sembrano dirti ".. entra pure. Sei il benvenuto".Mi mancherà
Annamaria
Nov 16, 2011 @ 08:08:41
Già… manca la casa e quello che evoca…