Se ne va.
O forse no.
Anzi sì e viene quello misogino.
Anzi no, non viene.
O forse sì.
Magari non se ne va .
E se se ne va non si sa chi viene.
E noi siamo come alghe che si muovono con la corrente.
Un pò rasserenati dalle smentite, un pò terrorizzati dall’aria di rivoluzione.
Di certo in sospeso, in attesa che ci venga illuminato il nostro futuro attendiamo solo una decisione definitiva.
Chi perpetrando la propria devozione ché è sempre bene farsi vedere.
Chi sognando momenti di gloria dopo giorni di lavoro intenso.
Chi tramando tele per tornare al proprio paesello.
E poi ci sono io.
Mi si legge negli occhi l’irriverenza di chi, se pur apprezzando il lavoro e mettendoci l’anima, è consapevole che oltre quel cancello ci siano cose assai più importanti di tutto quello che è invece al di qua.
Ed è questa sfrontatezza che non va giù.
Troppo libera per essere devota. Per niente fannullona per essere cacciata.
In questo caos riesco comunque a godermi la primavera che annuncia il suo imminente arrivo.
Perché una certezza ce l’ho.
Non mi avranno.